Vincitori della 19° edizione del Concorso Letterario - Primo premio narrativa adulti.
- robertopogna
- 5 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Carissime amiche e amici dell'Associazione Culturale,
si conclude la pubblicazione dei testi vincitori della 19° edizione del nostro concorso di poesia e narrativa. Oggi, vi presento il primo testo classificato nella sezione narrativa adulti: vincitrice Wilma Avanzato da Chivasso (TO).
Qui sotto riporto le motivazioni della giuria, redatte da Samuele Alinovi:
1° Classificato: A me, mai piaciuto il mare
Fine anni Sessanta: gli anni in cui “investire nel mattone” sembra diventato quasi un dovere. Ma a che cosa può servire una casa al mare ad un sessantenne che possiede la sua cara terra nella campagna milanese, ad un uomo che la Guerra Mondiale l’ha superata proprio grazie alla sua terra e ai suoi frutti? A niente, in realtà. Ma, quando ci si mettono in mezzo le insistenze del figlio e della nuora, e anche le esigenze di salute del nipotino, è facile che ci si ritrovi (quasi senza accorgersene) a vendere la propria terra, per comprare la casa di vacanze in uno sconosciuto paese della blasonata Liguria.
Ed eccoli lì, padre e figlio, quel 12 dicembre alla Banca dell’Agricoltura, a firmare per la vendita. Poi il botto della bomba terroristica, poi più nulla.
In questo commovente e realistico racconto, le umili vicende personali di una famiglia campagnola si incontrano con la storia, la storia quella vera, quella cruda; come quando il destino (il destino che bussa, quello che è per tutti, quello che ci dice che La Storia siamo noi) decide di entrare nella vita delle persone semplici e di sconvolgerla irreparabilmente.
Ma la vicenda parla anche dello scontro fra due generazioni: quella cresciuta nel boom economico e quella che viene dal secondo conflitto mondiale. Due generazioni diverse (una proiettata nel benessere, l’altra ancorata alle tradizioni) che dialogano con fatica e che trovano con difficoltà un compromesso.
La conclusione della storia è amara e, all’anziano e immobilizzato protagonista, non resta che la memoria del figlio, la contemplazione della (ormai non più sua) terra e la convinzione (di verghiana memoria) che, quando “tradisci” la terra vendendola, lei si vendicherà poi su di te.






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